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RELITTO BARON GAUTSCH


FOTO RELITTO

Il relitto del piroscafo "BARON GAUTSCH" giace, in assetto di navigazione, su un fondale sabbioso circa a 7 miglia al largo delle Isole Brioni, nelle vicinanze di Rovigno (HR).

La nave, lunga 84,5 metri e larga circa 12 è affondata poco dopo le ore 14 del 13 agosto 1914.

Il “Baron Gautsch” venne varato dal cantiere navale britannico “Gourlay’s & Sons” di Dundee, il piroscafo rappresentava l’orgoglio della flotta passeggeri del Lloyd austriaco e fino alla prima guerra mondiale collegava Cattaro a Trieste. Verso la fine di luglio del 1914 la nave venne destinata alla Marina Militare per il trasporto di truppe di rincalzo da Trieste verso Cattaro e al ritorno molti passeggeri civili alla volta di Trieste. Il 13 agosto 1914, verso le ore 11, il Barone dopo aver imbarcato i passeggeri a Mali Losinj e a Rab proseguì la propria rotta verso Trieste. All’altezza delle isole Brioni però era stato allestito, ad opera della posamine austro – ungarica “Basilisk” un campo minato a protezione del porto militare di Pola. A bordo del Barone il comando della nave era passato al secondo ufficiale Tenze. Da lontano i marinai a bordo del “Basilisk” videro sopraggiungere il bel piroscafo a velocità sostenuta e far rotta proprio verso il campo minato; nonostante le segnalazioni (sirena e bandiere) provenienti dal posamine, il Barone non rallentò la propria corsa e non variò la propria rotta attraversando la barriera minata. Improvvisamente in prossimità della fiancata sinistra del piroscafo schizzò una colonna d’acqua e si udì il rimbombo dell’esplosione, la nave si inclinò sul lato sinistro, dopo pochi minuti la prua del “Baron Guatsch” si levò in alto per poi inabissarsi per sempre. Sul posto giunsero l’equipaggio del “Basilisk”, gli equipaggi delle cacciatorpediniere “Triglav”, “Csepel” e “Balaton” ma nonostante i soccorsi 177 persone, tra i quali molte donne e bambini, perirono nel naufragio mentre 159 vennero tratte in salvo.

Il relitto viene ritrovato nel 1951 dal palombaro triestino Giacomo Stocca, su indicazioni di un altro palombaro, Libero Giurassici, socio, assieme a Ferruccio Torcello e Bartolo Prioglio, della Compagnia Industriale Mercantile di Trieste che aveva acquistato il relitto.

C’era però un problema, rappresentato dalla necessità di avere un corrispondente in terra allora jugoslava per poter operare; i rapporti presto di inasprirono tanto da far naufragare l’impresa.

Da allora, fino al 1992, del relitto si persero le tracce. I pescatori croati però conoscevano l’ubicazione di un relitto visto che frequentemente perdevano le proprie reti pescando in questa zona. Ed è proprio durante un’immersione per il recupero di una rete che il subacqueo Nadi Sinisha ritrova e localizza il relitto del “Baron Gautsch”.
Del ponte superiore sono rimaste le strutture e parte del legno, i fumaioli sono collassati mentre il ponte inferiore è abbondantemente ricoperto.

La nave è maestosa nel suo perfetto stile liberty, in origine la sala da pranzo della prima classe era un elegante salone decorato con velluti e colonne, ora è rimasto solo la scheletro della struttura esterna visto che il legno si è fortemente deteriorato con la permanenza in mare. La sala macchine è accessibile e si possono ammirare le caldaie che costituivano il cuore della nave.

Sono comunque necessarie diverse immersioni per conoscere una simile nave, data la quantità di locali e di particolari, nonché per la profondità (dai 28 ai 40 metri).




 

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